Ventisei Maggio

Eccoci al Giorno… Quello vero, quello che deve farci splendere…

Si potrebbe dire di tutto, ma voglio partire dalla fine… Avevamo il 50% di possibilità di vincere, un pochino come tutti… E’ come tirare una monetina, o è testa o è croce, o vinci o perdi, nulla è certo prima di vedere il risultato finale… Per noi sembra che la certezza sia solo la sconfitta… Ma…

In questi anni, ogni volta che un fantino tornava in Contrada dopo la gara era quasi scortato, inquisito, radiografato… Silvano ha fatto una promessa, il suo discorso di commiato è stato semplice “Voglio dire solo una cosa: il mio più grande rammarico è che ieri sera vi ho fatto una promessa è non sono riuscito a mantenerla. Mi spiace” Dal silenzio si sono alzati applausi, e voci che hanno chiesto a Silvano solo una cosa: “Vinci per noi il prossimo anno”
Non c’era rabbia negli animi, solo delusione per la sconfitta, volti affranti, increduli, ma pieno rispetto per il professionista… Silvano è andato a cena con la squadra corse e la Reggenza e poi è ritornato in Maniero, come un contradaiolo, nel saluto, la sua stretta di mano era forte, lo sguardo triste, come un gladiatore sconfitto… Ma a ogni tramonto segue sempre una nuova alba…

Vediamo cosa è successo…

Tutto inzia alle 16:50 quando il nostro ©Cino annuncia Legnarello al campo. Era iniziata da tempo la sfilata, alcuni ritardi, ma poco conta, siamo arrivati al campo splendidi, un lavoro magnifico fatto da tutti coloro che seguono la sfilata, dovremmo citare una miriade di persone, ma non ci è possibile, ci limitiamo a fare il nome di due responsabili Doriana e Alessio, a tutti vanno i nostri complimenti, a partire da chi ha lavorato nell’ombra tutto l’anno, per arrivare a chi ha coordinato, gestito e guidato gli sfilanti, passando anche e soprattutto per coloro che hanno sfilato… Ecco, questo è il punto, avere tanti splendidi abiti è utile, è bello, ma in molti casi bisogna ricordarsi di coloro che sfilano oltre a coloro che li preparano. Quest’anno tutti hanno fatto il loro meglio… Quando si è visto lo schieramento e soprattutto il gonfalone, si è capito che Legnarello è maturata molto… Cavalli splendidi e tranquilli, nessun problema dal Maniero al campo, sono state ricorrette alcune nostre pecche, è stato dimostrato che forza e lavoro possono avere dignità e bellezza… Al campo, nel parterre, contradaioli de’ La Flora, Sant’Erasmo, San Bernardino continuavano a dire: “Bellissima, ci surclassano su tutto…” E’ vero, su tutto, e su tutti c’era la nostra Castellana, splendida, solare, elegante, acclamata a gran voce anche da altre contrade, un esempio di stima e rispetto, in un abito sublime e con il suo splendido e magnifico velo… La nostra sfilata è stata “Una Sfilata”… Grazie a tutti coloro che si sono operati… Grazie alla tribuna distinti, che con i suoi pon pon e uno striscione a cruciverba ha accolto i nostri sfilanti… Grazie a tutti…

Seguiti gli onori e la carica della Compagnia della Morte, oramai mestamente lenta e non più compatta come un tempo, sono state estratte le batterie:
1 – Sant’Erasmo
2 – La Flora
3 – San Martino
4 – Legnarello

5 – San Domenico
6 – San Bernardino
7 – Sant’Ambrogio
8 – San Magno

Nella prima batteria partenza subito valida con Legnarello quarto in ritardo all’uscita dal canapo ma con uno scatto subito in seconda posizione affiancato a Sant’Erasmo, tranquilli e rilassati conducono i loro cavalli alla finale, seguiti da San Martino e La Flora che battagliano a suon di frustini… Battaglia che si conclude con una lite furibonda alla fine della competizione, Coghe finisce in ospedale con il naso rotto e i contradaioli animosi vengono placati con difficoltà… Palio è Palio, ma sembrano andare un pochino oltre… Sdegnato dall’accaduto De Pascali, capitano di San Martino ritira il gonfalone, si prevedono quindi sanzioni…

Nella seconda batteria gli animi si accendono sempre più due nemiche ancora di fronte, in questo caso San Magno e San Bernardino, con questo scenario San Domenico e Sant’Ambrogio hanno vita facile per la finale… Purtroppo, a questo punto, un fatto disdicevole segna il Palio… Un conto sono le liti tra fantini, le liti tra contradaioli, altro discorso è vedere un becero scagliarsi in tribuna partenze contro gli avversari che reagiscono… In tribuna partenze non vi sono solo uomini adulti, ma anche mamme e bambini… I celerini intervengono per portare la calma, ma il facinoroso (deficiente o chiamatelo come volete) è già scappato, lasciando tensione tra i due schieramenti, San Bernardino ha scatenato la rissa e San Magno non si è tirato indietro, i bambini, prima in lacrime, possono ora tornare ai propri posti…

Nella finale la disposizione al canapo è: San Domenico, Sant’Ambrogio, Sant’ Erasmo e Legnarello…

Sarebbe stato molto meglio essere al posto di San Domenico… Ecco la verità… Alla prima mossa valida il mossiere lascia che il canapo forzato da Sant’Erasmo e spallato da San Domenico faccia inciampare Legnarello, subito perdiamo il passo, San Domenico è davanti, Sant’Erasmo al secondo posto, Sant’Ambrogio gira sempre largo a proteggere il nostro inserimento, Silvano lancia Deo Volente al terzo giro, in pieno recupero Sant’Ambrogio azzecca l’unica curva della gara e toglie il passo al nostro cavallo… E’ finita, servirebbe un miracolo… Silvano quasi ci riesce, riprende la gara da quarto, tre lunghezze dal primo, lancia Doctor House per un giro e si inserisce all’inzio del quinto tra Sant’Ambrogio e Sant’Erasmo, giro esterno di potenza e chiusura al secondo posto per mezza incollatura su Sant’Erasmo, San Domenico è troppo lontano… Loro festeggiano, noi no…

Come è possibile che Sant’Erasmo lasci andare le nemica e vista l’impossibilità di raggiungerla non abbia la volontà di aiutarci per lanciare il nostro inseguimento? E’ palese che Sant’Ambrogio non mira alla vittoria e cerca di proteggere il primo che esce dal canapo tra Legnarello e San Domenico, è ovvio che Deo Volente, come dimostrato non abbia problemi a girare all’esterno, ma se bloccato da Sant’Ambrogio non può sfoderare la sua potenza in curva sullo steccato opposto… Sembra che sia successo l’imprevedibile, una sequela di errori e sfortune che non hanno pagato. La prima è una sfortuna, il canapo che fa inciampare, la seconda un errore, Gingillo staccato dalla nemica non lancia il nostro inseguimento, poi viene una sfortuna mista a errore, visto primo San Domenico, Sant’Ambrogio fa la sua gara esterna per bloccare la nostra ripresa… Spallati da due Contrade una vince facile…

La verità, volendola ammettere o meno, è molto semplice… Sono 22 anni che non vinciamo… Tutti sanno che vogliamo il Crocione al Redentore… Il peso della nostra vittoria non è pari a quello di altre contrade, è come dire che le nostre azioni valgono veramente poco… Quando non hai particolari problemi puoi giocartela, ti chiedono un favore per ridartene uno, se hai vinto da poco puoi prendere accordi, o puoi avere aiuti, tanto se vinci o non vinci, tutti sanno che non hai l’acqua alla gola… Noi, invece, sul mercato siamo in svendita perenne… Siamo quelli che possono essere derisi, scherniti… Siamo una Contrada viva, solida e attiva tutto l’anno, ma l’ultima Domenica di maggio emerge il fatto che siamo in braghe di tela… Non fraintendete, non siamo poveri, non siamo indietro rispetto a altri, ma non abbiamo nulla da mettere sul piatto, non possiamo dire ti aiuto e se vinci bene, altrimenti cerco di vincere io… Possiamo solo dire devo vincere, cosa vuoi o puoi fare per darmi una mano… E a questo punto tutto diventa difficile… Molto difficile, e ogni anno che passa è sempre più triste, sempre più tremendo… Ogni illusione si tramuta in frustrazione… E quindi? Dobbiamo smettere di crederci? NO!!! MAI!!! Non perché Noi Siamo Legnarello, ma perché nelle cose c’è sempre un verso e recto, come nel lancio della moneta, alla fine non è il numero di volte che esce una faccia, ma il numero di volte che tu lanci la moneta a determinare la statistica… Sicuramente dopo 22 lanci siamo stati un pochino troppo sfigati, scusateci l’eufemismo, ma prima o poi le azioni si pareggeranno anche in questo…
Ricordiamoci che la nostra Vittoria è come un quadro di Picasso, quel quadro è nelle mani di un collezionista che non ha alcuna intenzione di venderlo, al momento esistono otto versioni di questo dipinto, ognuna di esse ha un valore crescente, quello che vale di più è nelle mani di coloro che ne hanno presa una copia molto tempo addietro… E’ un valore affettivo, non tanto monetario, e proprio per questo l’affetto lo spinge alle stelle. Di certo non verranno mai a chiedere a noi di cederlo, la nostra versione è la più antica e costosa, di certo ci sono alcuni ingordi che cercheranno di aggiudicarselo più volte, o altri che avranno la fortuna di ottenerlo in un’asta molto bassa… Ma noi siamo quelli che per averne una nuova copia saremo costretti a lottare contro tutti… E non dimentichiamoci che ogni anno, il valore affettivo di queste opere aumenta… Ecco, noi partecipiamo alle aste per acquistare una copia del nostro dipinto, ma il prezzo da pagare è sempre superiore a quello degli altri, è la sfortuna, l’errore, la caduta, la mossa sbagliata, la nemica che ti para, il cavallo sbagliato o fuori forma, il fantino incapace… Quest’anno molte cose le avevamo messe apposto, siamo andati all’asta con il portafogli carico di sogni e ne siamo usciti con una delusione cocente… Purtroppo salirà la pressione anche per il Capitano e sarà molto difficile mantenere tranquillità e serenità durante l’anno… Ora parte il conto alla rovescia, -365 e vedremo cosa accadrà… Mai mollare, sempre crederci, sempre esserci!!!